Piccoli drammi della natura

Un corso d'acqua, non un fiume ma un torrente che passa relegato ad un ruolo marginale nella vita cittadina, incanalato e nascosto per gran parte del suo percorso, con un portata idrica scarsa, soggetto a piene improvvise durante i temporali estivi.

Nulla di rilievo dal punto di vista panoramico.

Eppure nel passato questo torrente ha caratterizzato la vita degli abitanti della città, e non solo, perché soddisfaceva i loro bisogni idrici  tanto da essere citato: " in documenti dell'anno 875, nei quali si menzione l'esistenza di una corte Morgula nei pressi di un Palatium imperiale, l'attuale Borgo Palazzo situato nella parte bassa di Bergamo. Questa corte si sviluppava lungo il corso del fiume ed era proprietà dell'imperatore Ludovico I, il quale lo donò alla nipote Ermengarda. Successivi atti attestano il passaggio della corte Morgula a Berengario del Friuli prima e ad Adalberto, vescovo di Bergamo, poi." (*)

Negli ultimi anni l'inquinamento dovuto agli scarichi, irregolari, di fognature pubbliche e private é quasi scomparso al punto che molti uccelli acquatici lo hanno scelto per la nidificazione e l'ambientamento pressoché costante.

Passando su un ponte, altrettanto storico quanto le vicende del torrente che attraversa, il ponte di Borgo Palazzo, sovrastato dalla statua di San Giovanni Nepomuceno,  ho osservato nel torrente , da un lato del ponte, una famiglia di germani, maschio e femmina che accompagnavano una decina di piccoli anatroccoli intenti ad esplorare il loro piccolo mondo domestico.



Dall'altro lato un insolito abitante, un airone immobile nell'acqua, con lo sguardo rivolto a riva. Incuriosito ho cercato di capire qual'era l'oggetto della sua attenzione, poi ho compreso.

Una femmina di germano stava covando, ferma e immobile sotto lo sguardo rapace dell'airone, proteggendo in tal modo la sua futura discendenza, consapevole che solo la sua presenza, su quelle uova, l'avrebbe salvata.



Il maschio, nel frattempo nuotava guardingo nelle vicinanze, intimorito dalla presenza del volatile molto più grosso e, specialmente, dal suo becco lungo e appuntito.  Contro una simile "arma" ogni "difesa aggressiva" sarebbe stata oltre che inutile anche pericolosa per la sua sopravvivenza.



Mi sono soffermato ad osservare la scena insolita per alcuni minuti e con me altri passanti , incuriositi dall'eventuale finale del piccolo dramma che si stava consumando. Poi ho dovuto proseguire per motivi personali.

Sono ripassato sul ponte più tardi; nessuna traccia dell'airone e della piccola anatra che covava. Evidentemente la conclusione non é stata benigna nei confronti della possibile futura mamma.


Piccoli drammi della natura, la sopravvivenza di una specie a danno di un'altra.

(*) Citazione

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