4 novembre, quando si festeggiava!


Il 4 novembre era una festività nazionale: poi è stata declassata a "Commemorazione".
Senza essere tacciati di filo - destrismo, di neo - revanscismo patriottico, ritengo tale declassamento uno sfregio a tanti uomini e donne che per un ideale ci lasciarono la vita.

Un ideale che sulla scia dell'irredentismo e della conclusione del Risorgimento, reclamava gli ultimi residui  di terre occupate da uno "straniero" come parte integrante dell'Italia.

Quest'anno ricordiamo la Grande Guerra nel centenario della fase che precede Caporetto.
Ricordiamo con filmati, resoconti tratti da lettere e testimonianze, le vicissitudini di operai, contadini, benestanti che, seguendo gl'ideali, imparati a scuola o trasmessi da padre in figlio, li portarono nelle valli dolomitiche e nelle pianure del Veneto orientale.

Certamente la "guerra" è brutta, è disumana, é l'orribile e vorace demone che inghiotte senza preferenze, l'una e l'altra parte dei contendenti. Ma c'è stata e coloro che l'hanno combattuta e vinta non devono essere dimenticati in nome di una "Politically Correct" che cancella e obnubila senza distinzione.

Li voglio ricordare, questi nostri nonni, e vorrei che tanti altri, assieme a me, li ricordasse  senza essere  tacciati di " filo - destrismo o di neo - revanscismo patriottico".

Così come ce l'insegnavano a scuola.

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